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Monumento ai martiri di Belfiore

Ai patrioti risorgimentali, giustiziati tra il 1851 e il 1855 in prossimità degli spalti della lunetta di Belfiore, sulla riva meridionale del lago Superiore (allora territorio del Comune di Curtatone), Mantova ha dedicato un monumento e un cippo commemorativo opera dello scultore Pasquale Miglioretti (Ostiglia, 1822- Milano 1881).
Il monumento, posto oggi sul luogo del martirio, fu inizialmente collocato, in posizione rialzata, al centro di piazza Sordello e solennemente inaugurato il 7 dicembre 1872.

All'ubicazione si giunse forzosamente dopo laboriose e contrastate trattative tra il Comune di Mantova, il comitato promotore e il Miglioretti in seguito alla mancata concessione della località extra urbana cui l'opera era originariamente destinata: il luogo stesso dell'esecuzione, lo spalto di Belfiore, chiamato oggi come allora valletta di Belfiore. L'opera, che racchiudeva le spoglie dei "martiri", fu concepita dall'artista "in stile composito" e modellata attraverso la collocazione di elementi eterogenei: la statua del Genio dell'Umanità soprastante, un sarcofago con funzione di basamento, raccordato alla statua mediante un elemento di forma piramidale, la figura del leone e serti di alloro; i volti dei "martiri" ai lati del sarcofago in forma di medaglioni.
Già all'indomani dell'inaugurazione, pesanti critiche furono però mosse alla soluzione adottata per il basamento che stimolarono un ampio dibattito e l'elaborazione di alcune varianti. Qualche tempo dopo il monumento fu profanato da ignoti e nuovamente inaugurato il 5 giugno 1887. Nel 1930 fu rimosso dalla collocazione iniziale con l'intento di riportare piazza Sordello allo stato originario.
Le reliquie dei "martiri" furono trasferite nella chiesa di San Sebastiano, trasformata in Famedio dei caduti mantovani, dove fu ricostruita la parte inferiore del monumento, il sarcofago. La statua raffigurante il Genio dell'Umanità fu posta invece nel cortile d'onore di Palazzo Ducale assieme a numerose lapidi già poste sul monumento per ricordare condannati politici e compagni della congiura di Belfiore; infine le forche furono trasferite nel Museo del Risorgimento.
Nel 2002, in occasione del 150° anniversario, l'opera del Miglioretti fu restaurata e ricomposta all'ingresso dei giardini della valletta di Belfiore, il luogo del sacrificio e il luogo della memoria per il quale fu pensato e progettato. Il 20 novembre fu solennemente inaugurato dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi. Le spoglie dei "martiri" sono oggi ancora custodite nel Famedio dei caduti mantovani, nell'ex chiesa di San Sebastiano, come pure le forche.

Monumento ai martiri di Belfiore
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