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Un progetto LIFE Biodiversità per dare respiro alle Valli

Il Parco candida ai fondi europei “Reflow Mincio” per l’avvio concreto di azioni del Contratto di Fiume

(Mantova, 23 Settembre 2016) - Punta a rispondere a una urgenza dichiarata: contrastare la perdita di qualità ambientale della zona umida delle Valli del Mincio e aumentare la biodiveristà, attraverso azioni che hanno anche la caratteristica di essere innovative e di innescare benefici per le popolazioni. E sono i requisiti richiesti dal bando 2016 LIFE , il programma UE che finanzia progetti per l'ambiente e che pone tra le sue priorità azioni per la tutela della natura. La Call for proposals della Commissione Europea è stata pubblicata il 19 maggio scorso, il 15 settembre – data di scadenza – è stato candidato il progetto "Life REFLOW Mincio" che è acronimo di "Urgent actions to Reverse biodiversity and ecosystemic Functions Loss in SIC/ZPS Valli del Mincio Wetland" (Interventi urgenti per contrastare la perdita di biodiversità e funzioni ecosistemiche nell'area umida SIC/ZPS Valli del Mincio). Il Progetto ha come obiettivo il ripristino delle condizioni eco-idrologiche ottimali per la conservazione della biodiversità nell'area umida Valli del Mincio e la valorizzazione dei servizi ecologici da essa supportati, migliorando lo stato di conservazione degli habitat acquatici e umidi e delle specie di interesse conservazionistico associate. In dettaglio, sono previste tra le altre, alcune azioni particolarmente rilevanti. Una di queste prevede il ripristino delle praterie sommerse di piante acquatiche in porzioni delle Valli del Mincio e del Lago Superiore al fine di estendere l'area occupata da habitat di pregio per macrofauna e pesci e favorire i servizi ecosistemici delle Valli. Un'ulteriore attività riguarda la gestione attiva dei nuclei di più recente colonizzazione di Nelumbo nucifera (fior di loto) e Ludwigia spp. per limitare l'invasività delle specie, rimuovere biomassa e alleggerire il carico interno alle Valli. Si prevede poi anche di attivare una microfiliera in grado di valorizzare le biomasse prodotte (cariceti, fragmiteti) attraverso l'impiego nella bioedilizia, nella produzione di energia o nelle stesse azioni di recupero ambientale, per ottenere il duplice risultato di minimizzare gli apporti di nutrienti e solidi sospesi al sistema e di riattivare una economia locale. E si prevede di fermare lo sversamento di limi dal canale Osone attraverso aree di laminazione e la realizzazione di uno sgrigliatore per intrappolare i materiali flottanti: due azioni in grado di contrastare e ridurre il processo di interrimento e di intorbidimento delle acque. In definitiva, le azioni previste consentiranno il recupero delle funzioni ecosistemiche di una delle zone umide più importanti d'Europa con ripercussioni durature e positive sul potenziamento delle reti ecologiche e della biodiversità, e mira ad abbattere le maggiori criticità del sistema puntando ad ottenere risultati misurabili in grado, in sintesi, di incrementare la biodiversità delle popolazioni faunistiche e floristiche legate agli habitat oggetto di intervento di circa il 30%. L'ente Parco è il coordinatore del progetto di cui, se sarà finanziato, sarà anche attuatore di alcuni rilevanti interventi. I partner sono l'Università di Parma –dipartimento di Bioscienze che ha integrato analisi e modelli in grado di valutare la massima efficacia alle azioni previste e ha individuato metodi innovativi per favorire la creazione e lo sviluppo di habitat di pregio e ridurre il carico in ingresso al sistema vallivo-lacustre, lo Studio Telò che inserisce interventi di ingegneria ambientale che vanno a potenziare quanto già attuato, la Società trattamento acque che realizzerà lo sgrigliatore sull'Osone, l'Aipo che attua opere di consolidamento e la rinaturalizzazione di tratti di sponda. Fondazione Cariplo e Comune di Mantova sono gli enti cofinanziatori che nel progetto riversano rispettivamente 200.000,00 e 150.000,00 euro, ai quali si aggiunge il Parco che contribuisce a co-finanziare il progetto per ulteriori 142.400 euro. Le altre somme messe a disposizione dai partner. L'importo totale del progetto è di 2.125.000,00 euro, dei quali 1.272.588,00 richiesti alla UE. L'arco temporale di realizzazione dei progetti LIFe è di quattro anni. Se "Reflow Mincio" otterrà l'approvazione, le opere prenderebbero avvio da luglio del prossimo anno per concludersi entro dicembre del 2021. Al progetto hanno formalizzato con nota scritta 30 sostenitori tra cui la Regione Lombardia, i Consorzi di bonifica, la Provincia di Mantova, 14 comuni del bacino, il Parco del Delta del Po, consorzi e associazioni del territorio.


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L'area delle Valli del Mincio in località Grazie in una foto aerea BAMS Photo (archivio Parco del Mincio)
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Presidente Maurizio Pellizzer e Cinzia De Simone, Direttore del Parco (al centro) con assessore Adriana Nepote Comune di Mantova e Mario Anghinoni consigliere Fondazione Cariplo, entri co-finanziatori
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