Parco del Mincio
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Dopo Pozzolo, il Mincio di Virgilio

E' solo dopo Pozzolo che, finalmente libero da arginature artificiali, assume l'habitus proprio di un fiume. Scorre ora serpeggiando in un territorio pianeggiante, tra prati e campi coltivati, con rive ricoperte da alberi ed arbusti. Crescono sulle sue rive, specchiandosi in acque qui ancora limpide, il Salice bianco (Salix alba), il Pioppo ibrido (Populus canadensis), il Platano (Platanus hybrida), e più rari l'Olmo (Ulmus minor), l'Ontano (Alnus glutinosa), la Farnia (Quercus robur). Pioppo e Platano spesso sotto forma di ceppaia. Tra gli arbusti troviamo il Sambuco (Sambucus nigra), la Sanguinella (Cornus sanguinea), il Salice cinereo (Salix cinerea), la Frangola (Frangula alnus), le Palle di neve (Viburnum opulus), intessuti a tratti di Luppolo (Humulus lupulus) e Vitalba (Clematis vitalba).
E' qui che possiamo ritrovare il Mincio descritto da Virgilio: "…dove il Mincio, di molli canne orlato le rive, in lente spire va errando…" ed ancora "…verranno dai prati a bere i giovenchi da soli: qui è verde il Mincio di molli canne orlato lungo le rive…"
La Canna (Phragmites australis) è la pianta erbacea più comune della vegetazione palustre ed è qui ampiamente diffusa, tanto da dare una sua impronta determinante a tutto il corso del medio Mincio. Assieme alle Canne vegetano ai piedi della riva alcuni Giunchi (Schoenoplectus lacustris, Schoenoplectus mucronatus, Holoschoenus australis), lo Zigolo comune (Cyperus longus), lo Zigolo ferrugineo (Cyperus glomeratus), il Giaggiolo o Iris giallo (Iris pseudacorus) e più in alto la Mazza d'oro (Lysimachia vulgaris), la Salcerella (Lythrum salicaria), la Verga d'oro (Solidago gigantea), le Forbicine (Bidens frondosa e Bidens tripartita).
In alcuni punti le acque del fiume si dividono lasciando al suo interno alcune isole. L'isola più grande è abitata e coltivata, ma sulle altre la vegetazione è del tutto spontanea, formata per lo più da piante palustri. Troviamo infatti, assieme a Carici (Carex elata, Carex riparia, Carex acutiformis, Carex gracilis) e Giunchi (Juncus articulatus, Juncus subnodulosus), i Campanellini (Leucojum aestivum), la Ginestra dei tintori (Genista tinctoria), l'Aglio palustre (Allium angulosum), la Menta acquatica (Mentha aquatica), l'Imperatoria (Peucedanum palustre), la Pulicaria (Pulicaria dysenterica), il Pigamo (Thalictrum flavum). La stessa flora può crescere sulla riva del fiume o in zone adiacenti, non coltivabili per l'eccessiva umidità del suolo. Degna di nota è la presenza in questi ambienti della Genziana di palude (Gentiana pneumonanthe), della Elleborina di palude (Epipactis palustris) e della Orchidea acquatica (Orchis laxiflora).
Dove la sezione del Mincio si allarga lasciando al suo interno le isole, l'acqua è meno profonda e scorre più lentamente; la vegetazione acquatica ha così la possibilità di radicarsi sul fondo. Qui possiamo vedere il Ranuncolo a foglie capillari (Ranunculus trichophyllus) portare in superficie i suoi fiori bianchi, formando delle macchie galleggianti sul pelo dell'acqua, oppure possiamo vedere la Vallisneria (Vallisneria spiralis) e il Millefoglio d'acqua (Myriophyllum sp.) fluttuare sul fondo sassoso.
Ranuncolo a foglie capillari
(foto di Archivio Parco del Mincio)
Giaggiolo o Iris giallo
(foto di Archivio Parco Mincio)
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