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Forte Centrale e forte Noyeau

I resti della doppia testa di ponte sul Po

I forti Centrale (o Magnaguti) e Noyeau (o di Motteggiana) rappresentano quanto oggi rimane della doppia testa di ponte realizzata dal genio militare asburgico sul Po poco prima della Terza guerra d'indipendenza. L'opera, in particolare, doveva garantire il passaggio sul grande fiume e, più in generale, potenziare la difesa dell'estremo confine sud occidentale dell'Impero. Il forte Centrale sorge sulla riva sinistra del grande fiume, nel territorio del comune di Borgoforte, e sebbene attraversato dal tracciato della SS 62, è ben conservato nel suo impianto poligonale a base ottagonale. Nel rientrante dell'ottagono, posto verso l'abitato di Borgoforte, sono collocati il ponte e l'arcuato portale d'ingresso. Da qui, superato l'ingresso, si accede al piazzale interno ove si erge il grande ridotto sviluppato su due piani e dove rimangono due delle quattro rampe che un tempo consentivano l'accesso ai terrapieni, esternamente completati da un corridoio coperto, munito di feritoie per i fucilieri, con cinque caponiere semplici e protetto da un doppio fossato esterno.

Il forte Centrale poteva accogliere 19 pezzi d'artiglieria e un presidio di 530 uomini ed era fiancheggiato dalle opere laterali Rocchetta e Boccadiganda, sempre realizzate ad impianto poligonale, ma oggi scomparse. Del forte Noyeau, eretto invece sulla sponda destra del Po, in comune di Motteggiana, rimane solo parte del ridotto, adattata a sostegno del ponte della linea ferroviaria Mantova - Suzzara. Il forte si sviluppava su un impianto poligonale a base pentagonale, con fronte di gola leggermente rientrante a tracciato tanagliato. Nel piazzale interno si ergeva il grande ridotto a corpo lineare composito e si accedeva ai terrapieni, su cui erano collocati i pezzi d'artiglieria separati da traverse in terra. I terrapieni verso il fossato erano completati da muro staccato "alla Carnot" con caponiere ad orecchie di gatto sugli angoli di spalla. Davanti al fronte di gola si trovava la piazza d'armi, munita di linee trincerate laterali atte a battere d'infilata l'argine e il fiume. L'imponente struttura fu concepita per garantire una buona autonomia alle truppe ivi stanziate: esternamente nella cosiddetta piazza d'armi vi era, infatti, anche il forno per la panificazione. Così strutturato questo forte poteva ospitare 32 pezzi d'artiglieria e un presidio di 480 uomini.
Già dall'inizio del XIX secolo l'Austria aveva compreso come per un adeguato assetto strategico del Lombardo - Veneto fosse necessario poter assicurare la propria presenza anche sui territori della sponda destra del Po. Uno dei luoghi ideali per predisporre una postazione fortificata a cavaliere sul fiume, secondo il modello della 'testa di ponte' semplice o doppia, fu ritenuto fin da subito Borgoforte, località caratterizzata dalla presenza di un forte restringimento del Po, in posizione mediana fra Piacenza e Ferrara, e sufficientemente vicina ad una piazzaforte come quella di Mantova, fortificata dall'arte e dalla natura. Fu, però, solo nel 1859, nel contesto della Seconda guerra d'indipendenza, che si mise effettivamente mano all'opera. In tempo di guerra fu definita una prima configurazione fortificatoria che, ristabilita la pace, si decise di trasformare con opere a carattere permanente. Il genio militare asburgico diede inizio all'attuazione del piano (in forma ridotta) nella primavera del 1860: a difesa del ponte sulla riva destra fu realizzato il forte Noyeau (Werk Noyeau o di Motteggiana), posto ad immediata difesa del ponte militare, mentre sulla riva sinistra furono previsti il forte Centrale (Central Werk o Magnaguti), che intercettava la strada in direzione di Mantova, fiancheggiato dalle opere Rocchetta (Werk Rocchetta) e Boccadiganda (Werk Bocca di Ganda), poste a cavaliere sull'argine maestro del Po. Nel 1864 fu completato il raggio fortilizio, all'interno del quale non era consentito alcun cambiamento senza approvazione dell'autorità militare. Durante le ostilità del 1866 l'ormai collaudato sistema del Quadrilatero mostrò ancora una volta l'efficacia del proprio potenziale difensivo, inutile però per la conservazione da parte dell'Impero dei territori del Lombardo - Veneto.

Forte Centrale (o Magnagutti), veduta del fossato esterno
Forte Centrale (o Magnagutti), veduta del fossato esterno
Forte Centrale (o Magnagutti), particolare di una della caponiere
Forte Centrale (o Magnagutti), particolare di una della caponiere
Forte Centrale (o Magnagutti), particolare del ridotto
Forte Centrale (o Magnagutti), particolare del ridotto
Forte Noyeau (o Matteggiana), veduta d\'insieme dei resti del ridotto oggi adattato a sostegno del ponte della linea ferroviaria Mantova-Suzzara
Forte Noyeau (o Matteggiana), veduta d'insieme dei resti del ridotto oggi adattato a sostegno del ponte della linea ferroviaria Mantova-Suzzara
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