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Santuario della Beata Vergine delle Grazie

Il santuario della Beata Vergine Maria delle Grazie, che caratterizza l'antico e pittoresco borgo di Grazie di Curtatone, sorge sulla riva destra del Mincio, proprio dove il fiume si allarga diventando lago Superiore. Da secoli meta di pellegrinaggi fu eretto là dove esisteva un'edicola raffigurante l'immagine della Madonna. Fin dal 1388, infatti, si ha notizia di un luogo di preghiera nella zona di Prato Lamberto, sulle rive del lago Superiore, allora abitate da pescatori, dove il culto mariano raccoglieva da qualche tempo molti fedeli ed era oggetto di assidua devozione. Il santuario con l'annesso convento fu costruito tra il 1399 e il 1406 da Francesco I Gonzaga, quarto capitano di Mantova, come voto alla Madonna, durante la peste che in quegli anni affliggeva la città.

Attribuita a Bartolino da Novara, all'epoca impegnato alla corte di Francesco Gonzaga per il quale progettò, tra il 1397 e il 1401, il castello di San Giorgio, la chiesa divenne meta di numerosi pellegrini. L'esterno dalle forme gotico - lombarde, con la severità della sua facciata a capanna, adornata da un portico cinquecentesco con lunette raffiguranti le vicende della costruzione del santuario, non lascia intravedere la vivacità dell'interno, dominato da una complessa impalcata lignea, ideata nel 1517 da frate Francesco da Acquanegra, che riveste la parte mediana delle pareti della navata unica e ospita nelle nicchie statue in cartapesta, cera e legno, e altri numerosi ex voto tra i quali anche un coccodrillo impagliato che pende dal soffitto. Nei secoli il santuario fu arricchito negli arredi e nelle decorazioni. Degna di nota, inoltre, la prima cappella di destra, disegnata da Giulio Romano, mausoleo di Baldassarre Castiglione (1478-1529), umanista, diplomatico e celebre autore de "Il Cortegiano". Il santuario custodiva anche il più importante nucleo di armature italiane, databili tra i secoli XV e XVI, alcune delle quali provenienti dalla bottega dei Missaglia, armaioli milanesi del XV e XVI secolo, noti in tutta Europa, scoperte negli anni Venti del secolo scorso e oggi conservate nel Museo Diocesano di Mantova. Il Santuario, visitato da pontefici e uomini illustri, fu anche spettatore degli scontri della battaglia di Curtatone e Montanara del 29 maggio 1848. Oggi sotto il porticato della facciata alcune lapidi ricordano quegli avvenimenti; una lapide fatta murare dal generale De Laugier, recita: "Glorioso ricordo italiano. In questi campi di Curtatone e Montanara il 29 maggio 1848 l'austro maresciallo Radetzky assaliva col poderoso suo esercito un pugno di giovani toscani affatto privi di ogni sostegno, resistette per sette ore e infine esauste le munizioni piegarono in Goito e Castellucchio. Non osarono i nemici inseguirli e dei toscani il loro concittadino generale de Laugier, benedizione e memoria ai martiri dell'amor patrio". Un'altra lapide fu dedicata da Napoleone Sforsi ai propri fratelli Temistocle e Aristide, volontari livornesi uccisi sul ponte dell'Osone. Allo stesso modo si ricorda anche quanto raccontato dal generale Eusebio Bava quando Carlo Alberto avrebbe volentieri visitato la chiesa: "non vi fu modo di trovar le chiavi per aprirla e per poter penetrare nella medesima. Si seppe dipoi, che ivi erano ricoverati meglio di cento feriti od infermi lasciativi dal nemico nella precipitosa sua ritirata: cosa che quegli abitanti ebbero cura di non lasciarci intravvedere, tanto era il loro spavento e insieme la loro tendenza verso la causa imperiale".

Santuario della Beata Vergine delle Grazie, veduta dalla valle del Mincio
Santuario della Beata Vergine delle Grazie, veduta dalla valle del Mincio
Santuario della Beata Vergine delle Grazie, veduta del chiostro
Santuario della Beata Vergine delle Grazie, veduta del chiostro
Santuario della Beata Vergine delle Grazie, particolare di una delle lapidi a ricordo della battaglia di Curtatone e Montanara del 1848
Santuario della Beata Vergine delle Grazie, particolare di una delle lapidi a ricordo della battaglia di Curtatone e Montanara del 1848
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