A conforto della leggenda relativa alla fondazione, le più antiche tracce della presenza dell'uomo sinora rinvenute nel centro storico di Mantova testimoniano dell'esistenza di un insediamento etrusco certamente attivo nel V sec. a.C.
Gli scavi condotti negli ultimi decenni hanno consentito di delimitare con buon margine di sicurezza l'estensione dell'originario nucleo urbano, pressoché corrispondente al sedime della civitas vetus e caratterizzato da una zona rilevata posta nell'area attualmente compresa tra Palazzo Ducale e il Duomo.
Di particolare interesse sono risultati i ritrovamenti effettuati in Piazza S. Barbara, che hanno permesso di ipotizzare l'esistenza nel punto più alto della città di un'area sacra dedicata a divinità femminili.
Per quanto concerne invece la città romana, le testimonianze erano sino a pochi anni orsono limitate a più o meno importanti ritrovamenti sporadici, che avevano comunque documentato sequenze che giungevano senza soluzione di continuità sino al V sec. d.C..
Le conoscenze concernenti la qualità delle residenze della civitas parevano invero configurare un modello insediativo fatto di edifici di scarsa e modesta entità, fatte salve alcune isolate eccezioni, quale la domus rinvenuta in Via Accademia, decorata con un pregevole mosaico in tessere bianche e nere con motivo a cassettoni. Questo quadro è stato tuttavia radicalmente rivisto grazie a un ritrovamento effettuato nel 2006 in corrispondenza dell'estremo nord-orientale di Piazza Sordello, dove un piccolo scavo di emergenza ha riportato in luce i resti di due ricchi vani pertinenti a un edificio residenziale risalente alla prima età imperiale.
Il primo degli ambienti presenta un tessellato bianco con bordura a treccia policroma, mentre il secondo - di dimensioni inferiori - è impreziosito da un mosaico pure policromo e bordato da una treccia, all'interno della quale riquadri con motivi geometrici ed elementi vegetali e animali stilizzati incorniciano due figure stanti, forse Marte e Venere, realizzate con tessere assai minute di una vasta gamma di colori in modo da ottenere un ragguardevole effetto plastico.
I mosaici sono stati oggetto di un accurato restauro e l'area della domus, preservata da una struttura di protezione, è ora visitabile.