Perché la Cicogna? Perché si tratta certamente di un uccello del tutto particolare, che da tempi lontanissimi ha legato la sua esistenza alla nostra, pur mantenendo la natura selvatica.
In un "Centro Cicogna" l'approccio con il mondo animale, pur essendo molto facile, è fra i più positivi: si osservano uccelli che non hanno alcun timore dell'uomo ma nello stesso tempo vivono liberi in grandi spazi, volano altissimi nel cielo e mantengono il comportamento proprio della specie.
I progetti finalizzati alla sua salvaguardia sono gli stessi che consentono la protezione e la ricostituzione delle zone umide.
Inoltre, alla Cicogna servono zone idonee di svernamento in Africa, le stesse che sono indispensabili per una grande massa di migratori europei, aventi l'assoluta necessità di trovarvi il cibo durante l'inverno. La Cicogna non deve incontrare fucili lungo la rotta migratoria, grave problema per molti altri uccelli, soprattutto quelli in maggior pericolo di estinzione.
Per la Cicogna deve diminuire il rischio di folgorazione con le linee ad alta tensione, causa importante di mortalità per moltissime specie di uccelli.
La Cicogna ha bisogno di alimenti privi di pesticidi, necessità che hanno tutti gli altri viventi, uomo compreso.
Ed è proprio grazie alla Cicogna bianca che, nell'aprile 1994, si é potuto organizzare a Basilea (Svizzera) un simposio internazionale, con più di 230 partecipanti provenienti da 23 Paesi dell'Europa e dell'Africa con il proposito di sviluppare dei piani di azione comuni in favore della popolazione occidentale della specie.