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Mura, torri, rocche e castelli dell'alto Mincio

Il Mincio e la Guerra - Itinerario n. 1

In bici In auto         Elevato interesse: storia 

Dall'Alto Medioevo all'età feudale, dall'età comunale a quella delle signorie i territori dell'alto Mincio furono contesi sia per la loro importanza economica sia per il loro ruolo strategico nell'ambito della politica militare. Pagine di storia scritte dai Canossa, dagli Scaligeri, dai Visconti e dai Gonzaga, che portarono alla costruzione di torri, rocche, castelli e recinti fortificati, opere che segnarono la divisione delle terre venete da quelle mantovane, elementi di forza preposti alla difesa del territorio ma anche parti di sistemi predisposti alla lavorazione e custodia dei prodotti e al controllo di dazi e pedaggi speciali. Veri centri della difesa del territorio e della vita amministrativa, giuridica ed economica del feudo e della comunità, elementi di organizzazione che nel corso dei secoli conobbero mutazioni d'assetto e di funzione a seconda degli eventi, della politica e delle esigenze difensive di volta in volta dettate dai governanti.

Rocca di Cavriana, particolare della torre campanaria
Rocca di Cavriana, particolare della torre campanaria
(foto di: Claudia Bonora Previdi)
 

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Da vedere
L'itinerario di carattere storico-naturalistico consente di visitare buona parte dei castelli e dei borghi fortificati dell'alto Mincio. Si parte da Monzambano, centro abitato coronato dalle linee del castello medioevale, in età scaligera uno dei principali baluardi contro i mantovani e oggi tra gli esempi più intatti e completi di architettura castellana del Mantovano. Si prosegue per Ponti sul Mincio dove sulla sommità della collina, in posizione strategica, si erge il castello che ebbe grande importanza, quale estremo avanzato del sistema difensivo scaligero lungo l'asse del Mincio, quindi in direzione di Pozzolengo, caratterizzato dal castello di origine medioevale, oggetto di numerose invasioni, assedi e occupazioni fino alle ultime vicende risorgimentali. A Solferino è possibile visitare quanto rimane della più antica rocca, durante il Risorgimento per la sua posizione strategica chiamata "La spia d'Italia", così come la porta d'ingresso e la torre del castello di Orazio Gonzaga, marchese di Solferino, costruito verso la metà del XVI secolo come roccaforte e residenza del principe. Si giunge quindi a Cavriana, in passato tra i luoghi di villeggiatura preferiti dai Gonzaga, dove si possono ammirare i resti della rocca che a metà del XV secolo, grazie all'intervento dell'ingegnere Giovanni da Padova, fu trasformata in una struttura architettonico - residenziale tra le più importanti dello stato gonzaghesco. Il percorso prosegue poi in direzione del borgo fortificato di Castellaro Lagusello, uno dei borghi più belli d'Italia; l'intero complesso sorge su un'altura, si affaccia su di un piccolo lago di origine morenica, che oggi costituisce la Riserva Naturale Complesso morenico di Castellaro Lagusello, e conserva i resti di un castello scaligero del XII-XIII secolo. Si giunge quindi a Volta Mantovana, un territorio dalle riconosciute qualità ambientali e paesaggistiche, caratterizzato dai resti dell'antico castello medioevale che si erge nella parte più alta del centro abitato. Infine nelle vicinanze di Valeggio sul Mincio si può visitare il ponte visconteo che completava la cerniera fortificata tra il Mincio e il Serraglio scaligero, voluto alla fine del XIV secolo da Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, e approntato dall'ingegnere militare Domenico dei Benintendi di Firenze. Adagiato sulla riva destra del fiume Mincio, ai piedi dell'abitato di Valeggio, si trova Borghetto, antico borgo che assieme alle sue case conserva i resti dell'antica cinta fortificata, mentre sul monte Ogheri svetta il castello scaligero, per lungo tempo importante presidio di confine tra i territori veronesi e mantovani.

Descrizione
Itinerario di media lunghezza che si snoda tra le colline dell'alto Mantovano, in una parte all'interno dei confini del Parco Regionale del Mincio, lungo strade a traffico locale e lungo piste ciclabili.

Condizioni del percorso
L'itinerario si sviluppa su una lunghezza di km 51; è caratterizzato da diversi saliscendi a limitata altimetria ma non presenta particolari difficoltà. Il fondo è prevalentemente asfaltato con alcuni tratti sterrati; buona l'ombreggiatura. Prestare attenzione ad alcuni attraversamenti e su alcuni tratti al traffico automobilistico. Per tratti percorribile anche in automobile.

Tracciato
Partendo da Monzambano si esce dal paese a nord in direzione Peschiera del Garda lungo il viale che passa davanti al cimitero (strada Cimitero, strada Monzambano) e si procede mantenendo sempre la sx fino all'incrocio con la SP 19. Qui si svolta a dx e si prosegue fino a Ponti sul Mincio. Nel centro dell'abitato si svolta lungo la SP 20, poi SP 106, in direzione di Pozzolengo; si prosegue poi lungo via Italia Libera e la SP 13, poi 8, in direzione di Solferino. A Solferino si esce dal centro abitato procedendo lungo via Ripa Bianca (SP 8) in direzione di San Cassiano e da qui lungo la SP 13 in direzione di Cavriana. Da Cavriana si procede in direzione di Castellaro Lagusello percorrendo per un tratto la SP 15, poi via Monte Pagano, via SS. Martiri, strada Colli fino alla località Campagnolo (ciclovia 6). Superato l'abitato di Campagnolo si svolta per via Sant'Anna, procedendo fino all'incrocio con la SP 18. Qui si svolta a sx e, attraversata la SP 15, si procede dritto fino all'incrocio ove svoltando a sx si prosegue in direzione località Forni. Mantenendo sempre la dx si raggiunge l'abitato di Castellaro Lagusello. Da Castellaro Lagusello si può proseguire lungo la ciclovia 6 per fare ritorno a Monzambano, oppure percorrendo via Castellaro in Italia si ritorna sulla SP 18 (via Primavera) e, attraversata la SP 15, si procede fino all'incrocio ove si svolta in direzione Bezzetti. Si procede quindi fino a congiungersi con la SP 19 che consente di raggiungere il centro di Volta Mantovana. Da qui si procede in direzione di Pozzolo lungo la SP 21 fino ai Molini della Volta, superati i quali si svolta a sx lungo la ciclovia che costeggia il corso del Mincio. All'incrocio con via Buonarroti si svolta a sx, quindi a dx lungo la SP 55. All'incrocio svoltando a dx si attraversa il ponte visconteo e si raggiunge Borghetto e Valeggio sul Mincio; svoltando a sx si procede percorrendo un tratto della SP 3 e, svoltando lungo la seconda strada sterrata che si incrocia sulla dx, ci si ricongiunge con strada Tononi che consente di raggiungere Monzambano.

Si consiglia la verifica del buono stato della bicicletta e un equipaggiamento adeguato alla lunghezza e al tipo d'itinerario.
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